Evidenza, teatro sociale

Fare esperienza del teatro sociale

A Cremona uno spettacolo di teatro sociale che racconta lɜ adolescenti aɜ adultɜ.
Sabato 30 settembre 2023 all’ultimo piano dell’autosilo Massarotti a Cremona va in scena la vita.

La nascita di un progetto, la necessità di uno sguardo nuovo

Nel 2021 è nata l’idea di un progetto importante: Leone Lisé, educatore presso il SERD (Servizio Dipendenze) di Asst Cremona, ha intuito il rischio di cristallizzazione dell’idea di adolescenza da parte deɜ addettɜ ai lavori dei servizi territoriali. Ha sognato una formazione da costruire a partire da molteplici sguardi esterni, non convenzionali: quelli offerti dal teatro e dal documentario.
Il progetto in un anno è stato finanziato da Meraki scs all’interno del bando SMART di Regione Lombardia e da Confcooperative Cremona.

Ricercare e decostruire

Ci sono molti modi di fare teatro, in tutti si porta in scena la vita, ma non in tutti si va oltre il personaggio.
A Compagnia dei Piccoli è stato richiesto un lavoro di ricerca, ancora prima che una pièce teatrale. La compagnia ha svolto un’indagine profonda, incontrando lɜ operatorɜ dei servizi sanitari e socio-educativi e lɜ adolescenti dentro e fuori i servizi, nei contesti informali.
Ha esplorato i luoghi a loro cari, li ha toltɜ dalla lente d’ingrandimento che lɜ racconta come soggetti detentori unici di fragilità esclusive, ha iniziato ad osservarlɜ in relazione con il mondo che lɜ circonda.

Avvicinare attraverso il teatro sociale

Il risultato è “altrove“, uno spettacolo di teatro sociale che avvicina e mostra senza giudizio.
Un racconto che interroga l’intera sfera dei legami e dentro a quei legami il mondo adulto, rompendo la linearità di categorie che sacrificano lo spazio delle emozioni suscitate dall’incontro con l’altrə.

Documentare per interrogare

DAVICINO™ è statə chiamatə a documentare questo lungo processo di conoscenza e creativo, sin dalle fasi embrionali. L’intento è che al termine dell’esperienza intensa della costruzione dello spettacolo e della sua rappresentazione, il lavoro cominciato possa continuare ad interrogare –attraverso un videoracconto da proiettare durante momenti formativi– gruppi di operatorɜ, insegnanti, genitori e tuttɜ coloro che sperimentano lo stare accanto a vite adolescenti.

DAVICINO™ è statə chiamatə a uno sguardo che abbracciasse la complessità senza pretendere di comprenderla, che contemplasse la pazienza e la fatica di crescere e cambiare, al pari dei sentimenti e dei legami protagonisti del racconto.
Si è trattato di un viaggio che non ha concesso scorciatoie, ma che ha attinto valore dal tempo necessario al cammino.

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